Anno scolastico 2021/2022, scuola secondaria di I grado, classe terza, 20 novembre 2021. Il famigerato “programma”, che oggi si nasconde dietro termini quali “piano annuale” o “curricolo”, mi impone di dedicarmi alla letteratura italiana, anche se sento impellente l’esigenza di offrire ai miei studenti una riflessione sul senso della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”. Con una certa riluttanza, riprendo “A Zacinto” che ho già avuto modo di spiegare in precedenza. Per tredicenni che hanno un’ esperienza strettamente legata alla famiglia, agli amici e alla scuola, non è facile immedesimarsi nell’ “amor patrio” e sentire l’inquietudine romantica che si insinua nella rievocazione neoclassica del vissuto personale. Poco importa se cerco di avvicinarli al sonetto invitandoli ad immaginare un improvviso trasloco che li allontanerebbe da tutto ciò che amano. Vedo i loro sguardi straniti, respiro la loro “distanza” e allora decido di rivedere assieme a loro quei versi in un’ottica diversa: la riscrittura. Quella forte negazione iniziale, quel “Né più mai” d’esordio mi chiama per dare voce a un’altra storia, quella di una donna che ha subito soprusi e maltrattamenti. Il processo di revisione dei versi li attiva, li coinvolge a tal punto che le voci con le proposte si accavallano e faccio fatica a segnare alla lavagna le soluzioni concordate. Scelgono un nome per quella donna, cioè Angelica, motivandolo con la santità acquisita da colei che tanto ha sofferto. Lo studente artista della classe realizza un’illustrazione significativa. Di seguito il prodotto finale di quell’intensa lezione, non programmata.
I manuali di scrittura creativa abbondano di esempi in tal senso: i laboratori partono sempre dai testi dei grandi autori per sollecitare la fantasia e rovesciare le intenzioni di autorevoli letterati. Molti puristi della lingua e della letteratura non amano particolarmente queste rivisitazioni, che ritengono irriverenti. A me rimane la piacevole sensazione di aver “lasciato un segno”, che è alla fine la missione di un insegnante.